lunedì 30 gennaio 2012

SOS Emergency: 45508


Kabul, Afghanistan. Nell'aprile 2001 abbiamo aperto un ospedale per vittime di guerra. In 10 anni abbiamo curato oltre 100 mila pazienti. Uno su tre è un bambino. Oggi la guerra continua a fare vittime. Noi continuiamo a curarle.
Invia un SMS al 45508 o chiama lo stesso numero da rete fissa: donerai 2 euro per il Centro chirurgico di Kabul e ci aiuterai a curare le vittime della guerra.

sabato 21 gennaio 2012

Padron 'Ntoni e i gattopardi


Quanta inutile e oscena retorica. Quanto vuoto populismo. Parole, proluvi di inutili parole, vuote, volgari. La violenza dei blocchi, attuata da padroncini foraggiati dalla minna statale ormai secca, sembra piccina, meschina se rapportata ai bisogni veri di chi soffre, di chi non ha un lavoro, di chi non ha diritti (penso agli immigrati). Anche i pescatori sputano sulla loro dignità rivendicando la pesca "du nannatu" e mano libera nella distruzione del patrimonio ittico: quanta distanza dalla compostezza di patron 'Ntoni! Per contro m'incazzo per l'afasia di un governo che non interviene, che lascia correre: "... che si ammazzino fra loro ...". Uno stato lontano, freddo che ti tratta come una colonia fastidiosa, una metastasi purulenta. La Sicilia dei gattopardi, dei gerarchetti, dei politici che ora gridano indignati ma ieri applaudivano il governo bossi-berlusconi-scilipoti mentre distruggeva artatamente il meridione. La Sicilia di chi rivendica un inutile, faraonico, ponte suillo stretto o finanziamenti al trasporto su ruote (disastroso per il territorio) mentre si fa togliere, zitta e accondiscendente, il trasporto ferroviario.
Mi rifaccio la bocca riprendendo un romanzo di un grande siciliano oggi morto, Vincenzo Consolo, "tutta l'espressione di quel volto era fissata, per sempre, nell'increspatura sottile, mobile, fuggevole dell'ironia, velo sublime d'aspro pudore con cui gli esseri intelligenti coprono la pietà...".

giovedì 12 gennaio 2012

Povera Italia

Mentre la corte costituzionale boccia i referendum per eliminare la legge elettorale giustamente nota come porcellum, la camera vota, col contributo determinante della lega e dei radicali, per negare l'autorizzazione all'arresto del deputato pdl cosentino, indagato per favoreggiamento dei camorristi. Quanta strada ci resta ancora da fare verso la civiltà....










sabato 7 gennaio 2012

Emergency in Sicilia


Dal 2006 nel capoluogo dell’isola è attivo un poliambulatorio gratuito per gli immigrati irregolari. Lodato dalla commissione europea come «modello da esportare in Europa», il centro è già arrivato a 50mila visite. «È un paziente percorso di educazione alla sanità» racconta il responsabile Abdulfatah. Quando, il 25 novembre scorso, una delegazione del parlamento europeo venne in Sicilia a visitare i centri di accoglienza per migranti, la svedese Cecilia Wilkstrom, a capo del gruppo di eurodeputati, usò parole durissime per descrivere la situazione del Cara di Salinagrande, vicino Trapani. «Nei bagni mancano l’acqua e le porte, l’acqua nelle docce è fredda, i dormitori sono affollatissimi – denunciò – In queste condizioni è davvero difficile tutelare la dignità umana». Alla fine del suo discorso, però, aggiunse. «Abbiamo visitato il poliambulatorio di Emergency a Palermo, questo tipo di struttura è un esempio che potrebbe essere esportato anche nel resto d’Europa, dove non ci sono strutture analoghe. Sono persone che si prendono cura dei più bisognosi e che vanno incontro alle esigenze dei profughi». Fu il giusto riconoscimento all’attività dei volontari di Emergency, che dal 2006 opera a Palermo attraverso un poliambulatorio. Sono due i presidi fissi dell’associazione fondata da Gino Strada in Italia. A Marghera, nel vicentino, e appunto, a Palermo. In cinque anni da qui sono passate quasi 9mila persone, per un totale di 50mila visite effettuate. «In Italia in teoria anche gli immigrati irregolari godono del diritto alla salute, ma come dovrebbero curarsi?» spiega Abdul Fatah, uno dei responsabili del centro. Fatah viene dell’Etiopia ed è a Palermo dal 2003. Sono una settantina, tra medici e volontari, le persone che rendono possibile questo piccolo miracolo. Al poliambulatorio si fanno 40-45 visite al giorno. Vengono qui immigrati irregolari, comunitari senza contratto di lavoro e, negli ultimi anni, sempre più italiani. Soprattutto donne. «Molte mamme italiane vengono a fare l’ecografia da noi, perché i tempi di attesa negli ospedali pubblici sono lunghissimi» racconta Fatah. Proprio per le donne è nato un progetto specifico. «Una visita speciale, con un’ostetrica, una senologa e un’infettologa. Tutte insieme, per una diagnosi completa. Non succede da nessun’altra parte». Il volantino illustrativo del Progetto Donna è scritto in sei lingue: italiano, francese, inglese, arabo, rumeno e bangla (la lingue del Bangladesh). Una babele che rispecchia la classifica delle nazionalità più presenti non solo nell’ambulatorio, ma anche a Palermo. Romania, Ghana e Bangladesh ai primi tre posti. Seguono Marocco, Tunisia, Mauritius, Nigeria e… Italia. Ma nell’ambulatorio di Emergency non si curano solo ferite e malattie. «Gli immigrati in generale – specifica Fatah – hanno una scarsa conoscenza della sanità. Serve un lento percorso di educazione. Molti non conoscono, per esempio, cosa sia il diabete o l’ipertensione. Serve tempo e pazienza, ma l’obiettivo è renderli indipendenti». E poi ci sono gli occhiali e le protesi. «Nessuno muore se non porta gli occhiali, ma si perde una parte del mondo» continua Fatah. Nessuna struttura del sistema sanitario nazionale fornisce questo servizio, qui invece sono moltissimi a ricevere lenti e montature. Mentre per le protesi, il cui costo supera spesso i mille euro, i tempi di attesa sono più lunghi, circa un anno. Qui è possibile trovare tutte le informazioni per sostenere le attività dell’organizzazione, che non smette di andare incontro a chi ha bisogno di aiuto. Ultima tappa? Vittoria, in provincia di Ragusa. Dal 22 dicembre tra le campagne vittoriane potrà capitare di incontrare un camion tutto rosso. È la nuova postazione mobile di Emergency, nata per portare assistenza sanitaria ai braccianti delle serre della zona.
Emergency ha lanciato una campagna di donazioni. Si chiama Sos Emergency. «Vi chiediamo aiuto – scrive Gino Strada – affinché Emergency, anche nella difficile situazione di oggi, possa continuare a esistere, perché non venga interrotto uno straordinario esperimento umano di cura e di cultura». Per aderire alla campagna di Emergency clicca qui.

da www.ctzen.it

martedì 3 gennaio 2012

Ricordiamo Pippo Fava

Quest’anno il 5 gennaio, il giorno in cui tutti i catanesi onesti si riuniscono per ricordare chi ha lottato per loro, è più importante che mai perché apre un anno che può essere di cambiamenti.
A Palazzo, grazie soprattutto a Titta Scidà, è arrivato il momento della trasparenza. Nell’informazione, con vecchi e giovani giornalisti, torna l’antico nome dei Siciliani.
Riuniamoci tutti alla lapide, la sera del 5. A Roma come a Catania, nella sua Palazzolo come qui nella città dove ha lottato, ricorderemo insieme il suo lavoro per portarlo avanti.
I Sicilianigiovani, CittàInsieme, CittàInsieme giovani, il G.A.P.A., la Periferica, i Cordai, Ucuntu.
http://www.isiciliani.it/ricordiamo-giuseppe-fava-lavorando